Cos'è
La Scuola dell’Infanzia concorre alla formazione armonica e integrale della personalità dei bambini e delle bambine dai tre ai sei anni. Persegue sia l’acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia una equilibrata maturazione ed organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali attraverso:
- Lo sviluppo e la maturazione dell’identità;
- Lo sviluppo e la conquista dell’autonomia;
- Lo sviluppo delle competenze;
- Lo sviluppo del senso di cittadinanza.
Promuovere lo sviluppo alla MATURAZIONE DELL’IDENTITA’ PERSONALE, significa favorire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, di motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca. Fare in modo che i bambini vivano in modo positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelli degli altri; riconoscano ed apprezzino l’identità personale ed altrui nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza.
Promuovere la CONQUISTA DELL’AUTONOMIA, significa adoperarsi affinché i bambini siano capaci di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative, di realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi, acquistando fiducia in sé e negli altri.
Promuovere lo SVILUPPO DELLE COMPETENZE, significa aiutare il bambino a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto. Consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive, impegnando il bambino nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta intenzionale ed organizzata della realtà della vita.
Promuovere il SENSO DELLA CITTADINANZA, significa avvicinare i bambini alla scoperta degli altri, dei loro bisogni e delle loro necessità; guidarli nel gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono mediante le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro; il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri di ciascuno.
Tali Indicazioni, pur non costituendo un obbligo per la scuola, sono descrizioni di attività che il docente, attraverso la valorizzazione della propria autonomia professionale è chiamato a “modulare” nella sua azione didattica ed educativa, in relazione ai bisogni, alle capacità, al grado di autonomia e di apprendimento di ciascun bambino e in coerenza con la personalizzazione del processo formativo.
Ogni scelta didattica si rifà ai campi di esperienza:
- Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
- Il corpo in movimento (identità, autonomia, salute)
- Linguaggi, creatività, espressione (gestualità, arte, musica, multimedialità)
- La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura)
Metodologia
La nostra Scuola dell’Infanzia, nel pieno rispetto del principio dell’uguaglianza delle opportunità, esplicita la propria azione educativa attraverso le seguenti indicazioni metodologiche:
- La valorizzazione del gioco, in tutte le sue forme ed espressioni (gioco di finzione, di immaginazione, di identificazione …), in quanto l’attività ludica consente ai bambini di compiere significative esperienze di apprendimento (fare, esplorare e conoscere) in tutte le dimensioni della loro personalità.
- La valorizzazione del fare produttivo e dell’esperienza diretta di contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente,… per stimolare ed orientare la curiosità innata dei bambini in itinerari, sempre più organizzati, di esplorazione e di ricerca.
- La valorizzazione della relazione, tra i pari e con gli adulti, per creare un clima positivo, caratterizzato da simpatia e affettività costruttiva, che favorisce gli scambi e rende possibile un’interazione che facilita lo svolgimento delle attività.
- L’osservazione, finalizzata all’acquisizione di nuove conoscenze su ciascun bambino, per determinare le esigenze, progettare gli itinerari, adeguare e personalizzare le proposte (piani personalizzati), per valutare e conoscere, migliorare e valorizzare gli esiti formativi.
- La personalizzazione del percorso educativo, per modificare e integrare le proposte in relazione a particolari bisogni o potenzialità rilevati negli alunni, per dare valore al bambino, ponendolo al centro del processo formativo con le proprie specifiche e differenti necessità e/o risorse.
- Il rispetto delle regole, intese come occasione per diventare grandi. La regola non è una “gabbia” ma un confine che il bambino lentamente riconosce come buono per sé e come ciò che permette lo “stare bene” insieme all’altro.
I bisogni dei bambini di 3, 4 e 5 anni
Intorno ai TRE ANNI il bambino ha maturato un rapporto con i genitori in cui ha imparato a riconoscere sé stesso e ciò gli permette di iniziare un’esperienza al di fuori della sua famiglia. L’ingresso alla scuola dell’infanzia segna un passo importante nella vita di un bambino perché qui incontra nuove figure di adulti e bambini, diversi dalle figure familiari, con i quali può continuare l’avventura della scoperta di sé, degli altri, delle cose, della realtà. L’attenzione alla routine quotidiana, all’uso delle proprie cose, al riordino dei giochi, alle possibilità che offre lo spazio della sezione e della scuola, all’esperienza del pranzo e del riposo pomeridiano, sono fondamentali per porre le premesse per iniziare una storia insieme. E’ importante che la giornata sia ritmata da momenti precisi che diventano punti di riferimento sicuri e iniziano a costruire nel bambino una prima percezione temporale. Occorre considerare che il bambino ha bisogno di tempi lunghi per riconoscere “amica” l’esperienza scolastica e affinché emerga in lui la curiosità di scoprire, di esplorare lo spazio, di conoscere i coetanei. Lo spazio ed il tempo della scuola dell’infanzia permettono al bambino, fin dall’inizio, di sperimentare il gioco come modo privilegiato di prendere parte attiva alla realtà. L’esperienza del gioco, della manipolazione, del segno lasciato sul foglio deve essere libera dalla preoccupazione di un “prodotto”. E’ fondamentale considerare che a questa età il bambino incontra e conosce la realtà in modo fortemente unitario e con una percezione globale della stessa.
A QUATTRO ANNI la scuola dell’infanzia è per il bambino un conosciuto familiare ma permane il bisogno di rifare l’esperienza che l’adulto è li per lui e con lui. La certezza di questi legami permette all’“io” di aprirsi al “noi”. Nel tempo il bisogno di conoscere e di essere riconosciuto si caratterizza con la capacità di individuare compagni con cui interagire. Il linguaggio verbale e non verbale si arricchisce, questo matura la consapevolezza di sé, il desiderio di comunicare le proprie esperienze personali e il bisogno di essere partecipe degli eventi. Il bisogno di conoscere, di scoprire e di organizzare gli strumenti per incontrare la realtà si esprime attraverso il costante rapporto attivo che il bambino ha con le cose. Tutto lo incuriosisce, nascono le prime domande e si delineano le prime operazione logiche. L’osservazione e l’esperienza nei confronti della realtà, dei suoi colori, delle sue forme, delle sue caratteristiche, il gioco che ne può nascere, le varie modalità espressive che ne conseguono, entrano a far parte sempre più della quotidianità della vita della scuola. Il gioco si arricchisce si formano i primi gruppi, i bambini iniziano a organizzarsi. E’ molto attivo il gioco simbolico, la sfera affettivo – emotiva trova il suo spazio di espressione; il fantasticare e l’inventare situazioni, supportate dalla verbalizzazione, sono le modalità più comuni di approccio alla realtà.
A CINQUE ANNI il bambino è certo di ritrovare nell’adulto un riferimento stabile, sicuro e degli amici con i quali ha condiviso scoperte, esperienze, giochi. Questa certezza lo rende desideroso e capace di prendere iniziative e cercare soluzioni personali. Il bambino vuole essere riconosciuto nel suo diventare grande e desidera che questo prenda forma nell’esperienza. E’ curioso di conoscere e scoprire, prova con piacere a costruire, disfare, ricomporre, separare, progettare, trovare soluzioni. Nella proposta dell’adulto è importante che sia mantenuto il carattere dell’esperienza con l’attenzione che lo sviluppo della stessa diventi per il bambino un ulteriore possibilità di conoscenza e di interiorizzazione di concetti e simboli attraverso quelle operazioni logiche che permettano al bambino di dare ordine alla realtà. Il linguaggio richiede un’attenzione e una stimolazione adeguata, va curata la verbalizzazione dei disegni e dei lavori dei bambini, la lettura di immagini, le interviste e i racconti così da permettere al bambino di utilizzare la parola all’interno di una relazione significativa. La drammatizzazione, il teatro dei burattini, l’invenzione di storie sono la possibilità di esprimersi, di comunicare in modo diverso e di collaborare per costruire una progettualità insieme ad altri bambini. Tutto questo risponde al bisogno del bambino di comunicare e di rendere partecipi gli altri delle proprie esperienze.
Contesto educativo – le risorse della scuola
L’idea di partenza, da cui prendono luogo i progetti educativo-didattici, è quella che vede il bambino protagonista nel proprio processo di crescita, sostenuto dalle condizioni favorevoli del contesto educativo, di cui gli adulti si prendono cura con intenzionalità pedagogica.
IL TEMPO
Il tempo, insieme allo spazio e alla disponibilità dei materiali, rappresenta una risorsa fondamentale per la realizzazione di una efficace esperienza educativa. Al fine di rendere la giornata scolastica armoniosa e stimolante sono previsti:
- tempi per un inserimento graduale;
- tempi per l’accoglienza e per le attività quotidiane;
- tempi di gioco e relax alternati ad attività più impegnative;
La scuola non è solo il luogo degli apprendimenti cognitivi e formali, ma è anche lo spazio nel quale il bambino ha necessità di trovare sicurezza emozionale, calore, affetti e benessere… Le attività di routine, svolte con la necessaria “lentezza” del tempo dell’apprendimento, dell’incontro con l’altro, diventano tempi “preziosi” di sviluppo e di crescita. A scuola il bambino sperimenta il “tempo” nello scorrere della giornata: un “tempo” dato dalla successione di momenti, ognuno dei quali collegato all’altro; ogni giornata tende a ripetere con metodicità gli stessi momenti così da creare punti stabili di riferimento. In questa dimensione tutto acquista significato e ciascun bambino sperimenta la sicurezza di sapere dov’è, con chi è e cosa può fare. La routine quotidiana diventa così per il bambino l’incontro con un tempo conosciuto e sicuro, un tempo atteso e previsto che, garantendo una sicurezza, stimola all’esplorazione e alla scoperta.
A cosa serve
Lo sviluppo e la maturazione dell’identità;
Lo sviluppo e la conquista dell’autonomia;
Lo sviluppo delle competenze;
Lo sviluppo del senso di cittadinanza.
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Feb28
FebLorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.
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